mercoledì 5 marzo 2014

IL SUMMANO TI DA' UNA MANO

Questo sabato appena trascorsco il sottoscritto e il mio amico nonchè compagno runner Matteo abbiamo dato vita ad un allenamento trail un po' particolare, per tutto ciò abbiamo scelto come luogo di sfogo e armonia il monte Summano...zona molto battuta da podisti di fama internazionale che si allenano in vista di grandi appuntamenti.
Ore 8:30 circa prendiamo il via dal parcheggio della chiesa di Santorso, situata vicino al noto bar "Corte Sconta"...senza prima aver ricevuto le dovute grazie da una simpatica suora passata nelle vicinanze.....Nei primi km  l'euforia la fa da padrone e così decidiamo di scambiarci complimenti a vicenda su accessori e vestiario da veri professionisti del settore ultra-trail...procediamo direzione cimitero per aggirare il santuario e prendere il sentiero denominato "via crucis"...primi km davvero intensi con pendenze non indifferenti...si fatica, ma procediamo spensierati immersi nella natura e il silenzio regna sovrano.....Avanziamo ancora e intanto la temperatura cala nettamente e l'altitudine aumenta drasticamente metro dopo metro.
Arrivati quasi a pra' minore, all'altezza dove Gesù venne spogliato Matteo comincia a dare i primi segni di cedimento così decidiamo di lasciarci momentaneamente per poi ritrovarci in cima.
La croce è lì, la vedo e così non mollo, il fiatone aumenta, ma la voglia di arrivare alla vetta è molta...passo dopo passo il sentiero è sempre più innevato e inizia pure a nevicare, passata la chiesetta Girolimina i cm di neve al suolo sono una ventina e la croce del Summano è lì a pochi metri.
Ormai è fatta, raggiungo la nota croce posta a circa 1290m di altezza. Aspetto con ansia Matteo, ma dopo qualche minuto causa vento e bufera di neve decido di scendere.
Scendendo nei pressi dela chiesetta noto Matteo spaesato che sta consultando i percorsi su di una cartina, evidentemente la mancanza di ossigeno gioca brutti scherzi, così gli faccio strada e lo porto alla croce. Raggiunta la cima nuovamente, veloce foto di rito dove Matteo riesce a sfoderare un ghigno che non promette nulla di buono.
Per cause climatiche avverse decidiamo di abbandonare la cima il più velocemente possibile, Matteo sembra molto divertito e si lancia a modi bob sulla neve. Raggiunta nuovamente la chiesetta prendiamo un sentiero a caso sperando ci porti all'Angelo ed è qui che nell'unico tratto pianeggiante appoggio il piede su un pezzo di legno nascosto dalla neve facendo un carpiato di tutto rispetto, atterrando sulla spalla, tutto questo sembra molto divertire Matteo che ormai è completamente partito per la tangente della pazzia.
Constatato di non essermi rotto niente riprendiamo la discesa a folle velocità, Matteo disegna delle traiettorie perfette lungo il sentiero, alternando tratti sul sentiero a tratti sul bosco. Le caviglie sono messe a dura prova e Matteo esegue dei strani passi incrociando ripetutamente i piedi per non scivolare nel fango, la cosa mi diverte assai. Nonostante tutto le mie Puma sembrano reggere bene ed in un battibaleno arriviamo alla chiesetta dell'angelo e siamo in centro a Piovene, a questo punto torniamo a Santorso con l'idea di risalire per la via crucis fino a prà minore, una volta imboccata nuovamente la salita e aggirata la chiesa Matteo accusa il colpo e decide di rallentare, io proseguo fino a prà minore. Al ritorno ritrovo Matteo sul sentiero in uno stato confusionale che continua a ripetere strane parole tra le quali riesco a comprendere solamente birraaaa. Ritorniamo in corsetta alla macchina chiudendo con un buon 28km e dislivello di circa 1500m e così decidiamo di festeggiare sotto la pioggia danzando a petto nudo e muovendo solo le braccia e la testa.
Al ritorno alla guida sono talmente provato che non riesco a superare i 55km/h.
Nel pomeriggio abbandono il mio amico Matteo alla sua amata birra e mi curo le gambe mediante l'elettro-stimolazione.



Immortalati sotto la vetta


Ghigno malefico di Matteo

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